venerdì 29 giugno 2012

Un gesto estremo per far riflettere. Le motivazioni.


Scegliere di disertare la seduta del Consiglio Comunale è un atto estremo che abbiamo deciso, a malincuore, di attuare come forma silenziosa di protesta e con la speranza di mettere la maggioranza consiliare di fronte alle proprie responsabilità.
La vicenda che riguarda l’attuale Vice presidente del Consiglio altro non è che l’ulteriore prova della confusione che alberga nel Partito Democratico di Montevarchi, nel suo gruppo consiliare, nella maggioranza di Palazzo Varchi. Le affermazioni che Sara Caporaso ha fatto sui dipendenti pubblici erano sicuramente fuori luogo, generiche e screditanti un’intera categoria di lavoratori, tali da meritare il passo indietro dalla carica istituzionale che riveste. Sara Caporaso non ha mostrato di avere la giusta sensibilità e da svariati giorni stiamo assistendo ad un balletto che ha coinvolto l’IDV, il PD e anche la CGIL che ha dimostrato di avere un interesse intermittente per la dignità dei lavoratori pubblici: acuto nel caso in questione, meno partecipe nel caso dei dipendenti della Farmacia Comunale. Comunque sia, aspettiamo di vedere come finirà l’ennesima telenovelas che coinvolge l’amministrazione e la maggioranza che governa la città, con la speranza sempre viva che prima o poi vengano ristabilite regole certe e si possa, poi, dibattere sulle scelte da fare in una situazione che, per i cittadini e le famiglie, è sempre più difficile.

La questione Caporaso – una consigliera giovane e inesperta, poco portata all’idea di imparare, molto a quella di sentenziare – rivela comunque un tratto fondamentale dell’amministrazione cittadina. Scarso o nullo rispetto per il Consiglio comunale, atti di governo confezionati senza logica e sovente con dubbia regolarità (Cimitero docet), tendenza a dimenticare gli impegni presi (atti di trasparenza, elenco delle aziende da invitare alle gare, ecc. ecc.), incapacità di concepire azioni di largo respiro per il futuro della città. Un’amministrazione che si sta distinguendo per l’ossessiva ricerca di soldi mettendo sempre più le mani nelle tasche dei cittadini e delle aziende (la tassa di soggiorno è solo l’ultimo esempio) ma non affrontando mai il tema dei risparmi possibili e della messa in efficienza della macchina comunale.

La scelta di disertare la seduta del Consiglio comunale è, quindi, la nostra risposta di oggi all’insoddisfazione profonda che proviamo e che, con noi, provano i cittadini. Ed è anche il richiamo ai partiti e ai gruppi consiliari che sorreggono la Giunta Grasso a dimostrare di avere a cuore le sorti della città dando seguito a quanto, ancora timidamente, lasciano trasparire nei giornali e nell’informazione.

Siamo convinti che in quei partiti e in quei gruppi molte delle nostre preoccupazioni sono avvertite. Si tratta, oggi, di compiere, ognuno nel proprio campo, atti conseguenti e ristabilire un clima positivo di dibattito e di azioni.

Il Gruppo Consiliare

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