venerdì 2 novembre 2012

Mozione: Costi della nuova biblioteca alla Ginestra


Consiglio Comunale di Montevarchi
Seduta 29 ottobre 2012

Premesso che la situazione economica, sia a livello nazionale sia a livello locale, versa in condizioni difficile ed impone a tutte le amministrazioni di spendere con parsimonia ed oculatezza le poche risorse pubbliche a disposizione ;

Constatato che il primo cittadino ha costantemente espresso, anche pubblicamente, che la minor capacità di spesa del comune è indotta  dagli ingenti tagli nei trasferimenti attuati e programmati dal Governo centrale;

Preso atto che nell’ultimo anno vi sono stati aumenti delle tariffe da parte di questa amministrazione;

Considerato che i finanziamenti regionali per quanto concerne il progetto PIUSS riguardano le costruzioni delle opere e non, ad esempio, le promozioni nel territorio di tali opere;

Rilevato che negli ultimi due mesi sono stati spesi, ad esempio, 44 mila euro per attività ed eventi connessi alla inaugurazione della biblioteca, per predisporre piani di comunicazione e per supportare l’amministrazione sia nella programmazione, progettazione e gestione sia per migliorare lo spostamento e allocazione del patrimonio librario;

Osservato che, a causa delle scarse risorse economiche a disposizione, il Sindaco e la Giunta non hanno dato avvio né all'implementazione del sito per attuare forme di maggior trasparenza (come ad esempio la messa in rete di tutte le delibere e determine) né, tanto meno, al progetto di comunicazione Istituzionale che si rende sempre più doveroso, necessario ed opportuno;

Impegna il Sindaco e la Giunta Comunale di Montevarchi

A non stanziare altre risorse economiche, fino alla data dell’inaugurazione della nuova biblioteca alla Ginestra, ad  associazioni, enti e soggetti terzi in genere  per le seguenti attività:

-          costruzione o formazione dell’identità della nuova biblioteca;

-          creazione e gestione delle relazioni con le attività co-programmate e gestite dalle associazioni;

-          programmazione delle attività connesse al trasloco ed alla attivazione dei servizi;

-          analisi delle relazioni tra spazi, organizzazione bibliografica e servizi, nonché analisi dei modelli e profili di gestione dei contenuti digitali;

-          organizzazione delle collezioni, dei contenuti, delle attività;

-          comunicazione  e marketing della biblioteca, della sua identità e dei suoi servizi; nonché per strategie, attività, eventi connessi alla inaugurazione;

-          costruzione di  modelli di gestione integrato relativo ai servizi classici della biblioteca ed alla programmazione e gestione delle attività e dei laboratori;

-          per  supportare  l’amministrazione nella programmazione, progettazione e gestione, nonché per piani di comunicazione integrati riferiti all’attività del polo Culturale;

-          per attivare forme di relazione con istituti / enti finalizzate al riconoscimento  del valore del Polo a livello regionale, nazionale ed internazionale;

-          per instaurare reti di rapporti utili a realizzare forme di found rasing;

Impegna altresì il Sindaco e l'Assessore competente ad avviare un confronto nelle sedi Istituzionali, sia per individuare tutte quelle azioni necessarie affinché durante lo spostamento della Biblioteca non vi siano disservizi per l'utente, sia sulle attività e i relativi costi di gestione per poter fin da oggi quantificare le risorse che si renderà, nei prossimi anni, necessario reperire.

Fabio Camiciottoli
Flavio Nardi
Mauro Buffoni

N.d.R.: la mozione è stata poi respinta dalla maggioranza con la sola astensione del consigliere Magini.



martedì 3 luglio 2012

Lettera aperta ai cittadini, alla maggioranza di Palazzo Varchi, al Sindaco protempore


Se a Montevarchi c’è qualcuno che umilia la città, il Consiglio comunale e le istituzioni, il Sindaco pro-tempore FM. Grasso lo può individuare facilmente guardandosi allo specchio e confrontandosi con se stesso.

Nessuna visione del futuro della città, una serie scombinata di atti amministrativi a volte contraddittori, a volte con legittimità problematica, furbate quali le delibere relative al Cimitero del capoluogo quando, senza averne diritto, pretendeva di saccheggiare dalle tasche dei cittadini un milione di euro. E poi, mozioni del Consiglio comunale disattese e lasciate all'oblio – a partire da quelle sulla trasparenza amministrativa -, atti fondamentali quali quelli concernenti le aliquote IMU non portate al dibattito pubblico, dribbling insistiti rispetto alle vicende delle società partecipate a partire dalla Farmacia comunale che sembra ormai ridotta a
una “novella dello stento”. Ancora: aumento generalizzato di ogni forma di tributo o tassa e incapacità totale di affrontare la razionalizzazione della spesa e la messa in efficienza della macchina burocratica. A un anno circa dal suo insediamento il Sindaco pro-tempore Grasso ha mostrato, oltre ogni ragionevole dubbio, la sua
insufficienza e inadeguatezza. E per carità di patria, conviene tacere sulle mirabolanti promesse fatte in campagna elettorale a fronte del nulla realizzato a oggi.

Ci verrebbe da notare e da fargli notare, peraltro, che la sua maggioranza conta il 60% dei seggi, ed è autosufficiente. Se venerdì scorso è mancato il numero legale, il Sindaco pro-tempore guardi prima in casa propria. Non è difficile, si tratta di semplice aritmetica e se s’impegna può farcela.

Quanto all’amare la città non accettiamo lezioni da chi non fa niente per contrastarne il declino se non organizzare continuamente inaugurazione di mezze opere, quarti d’opera o finte opere, magari ringraziando platealmente chi per cedere terreni ha avuto giustamente il corrispettivo in capacità edificatoria che un domani potrà trasformarsi in denaro sonante. Montevarchi ha bisogno e si merita ben altro del’ipocrisia e del “tutto va bene” grassiano.

Della consigliera Caporaso e della sua ormai lunga telenovela abbiamo già scritto e non ci interessa tornarci sopra. Troviamo singolare che il Sindaco, nelle parole pronunciate a caldo venerdì, auspicasse la presentazione di una mozione di sfiducia da parte delle minoranze consiliari. Può fargliela lui, l’IDV o il PD stesso visto che si è pronunciato per il “passo indietro”. Noi valuteremo sul momento cosa votare.

Al PD, all’Italia dei Valori, agli altri consiglieri e gruppi della maggioranza di Palazzo Varchi ci sentiamo di porre una semplice domanda: quanto, in una situazione difficile come quella che i cittadini e le famiglie stanno vivendo, è possibile sopportare l’inconsistenza dell’amministrazione, quel continuo giocare “alle tre carte” che la caratterizza, prima di chiederne politicamente conto? Noi, per parte nostra, siamo disponibili a un confronto sereno e produttivo sulle regole da seguire e le cose da fare per il bene della città.

venerdì 29 giugno 2012

Un gesto estremo per far riflettere. Le motivazioni.


Scegliere di disertare la seduta del Consiglio Comunale è un atto estremo che abbiamo deciso, a malincuore, di attuare come forma silenziosa di protesta e con la speranza di mettere la maggioranza consiliare di fronte alle proprie responsabilità.
La vicenda che riguarda l’attuale Vice presidente del Consiglio altro non è che l’ulteriore prova della confusione che alberga nel Partito Democratico di Montevarchi, nel suo gruppo consiliare, nella maggioranza di Palazzo Varchi. Le affermazioni che Sara Caporaso ha fatto sui dipendenti pubblici erano sicuramente fuori luogo, generiche e screditanti un’intera categoria di lavoratori, tali da meritare il passo indietro dalla carica istituzionale che riveste. Sara Caporaso non ha mostrato di avere la giusta sensibilità e da svariati giorni stiamo assistendo ad un balletto che ha coinvolto l’IDV, il PD e anche la CGIL che ha dimostrato di avere un interesse intermittente per la dignità dei lavoratori pubblici: acuto nel caso in questione, meno partecipe nel caso dei dipendenti della Farmacia Comunale. Comunque sia, aspettiamo di vedere come finirà l’ennesima telenovelas che coinvolge l’amministrazione e la maggioranza che governa la città, con la speranza sempre viva che prima o poi vengano ristabilite regole certe e si possa, poi, dibattere sulle scelte da fare in una situazione che, per i cittadini e le famiglie, è sempre più difficile.

La questione Caporaso – una consigliera giovane e inesperta, poco portata all’idea di imparare, molto a quella di sentenziare – rivela comunque un tratto fondamentale dell’amministrazione cittadina. Scarso o nullo rispetto per il Consiglio comunale, atti di governo confezionati senza logica e sovente con dubbia regolarità (Cimitero docet), tendenza a dimenticare gli impegni presi (atti di trasparenza, elenco delle aziende da invitare alle gare, ecc. ecc.), incapacità di concepire azioni di largo respiro per il futuro della città. Un’amministrazione che si sta distinguendo per l’ossessiva ricerca di soldi mettendo sempre più le mani nelle tasche dei cittadini e delle aziende (la tassa di soggiorno è solo l’ultimo esempio) ma non affrontando mai il tema dei risparmi possibili e della messa in efficienza della macchina comunale.

La scelta di disertare la seduta del Consiglio comunale è, quindi, la nostra risposta di oggi all’insoddisfazione profonda che proviamo e che, con noi, provano i cittadini. Ed è anche il richiamo ai partiti e ai gruppi consiliari che sorreggono la Giunta Grasso a dimostrare di avere a cuore le sorti della città dando seguito a quanto, ancora timidamente, lasciano trasparire nei giornali e nell’informazione.

Siamo convinti che in quei partiti e in quei gruppi molte delle nostre preoccupazioni sono avvertite. Si tratta, oggi, di compiere, ognuno nel proprio campo, atti conseguenti e ristabilire un clima positivo di dibattito e di azioni.

Il Gruppo Consiliare

mercoledì 14 marzo 2012

CIMITERO, APPLICARE GLI INDIRIZZI DEL CONSIGLIO COMUNALE

Registriamo che F.M. Grasso, con un comunicato emesso nella giornata di ieri, ha dato notizia di aver sospeso le procedure relative al progetto, disposto l’abrogazione della delibera del 19 gennaio ed il rimando ad ogni successiva determinazione alla risposta che la Corte dei Conti darà al quesito sulla tematica che gli verrà proposto.
Detto, ma non solo per inciso, che ad oggi non vediamo pubblicato alcun atto di revoca della succitata delibera, occorre precisare che dovrà essere la competente Commissione (domani, peraltro, scadono i 15 giorni fissati per la sua convocazione) ad assumere ogni successiva determinazione in ordine all’iter procedimentale da seguirsi, ciò in pedissequa applicazione degli indirizzi impartiti dal Consiglio Comunale, votati all’unanimità e, quindi, anche da F.M. Grasso. (Cogliamo anche l’occasione per invitare il presidente del Consiglio comunale e gli altri presidenti dei Gruppi consiliari ad unirsi a noi nel pretendere il rispetto del ruolo e delle deliberazioni dell’assemblea cittadina).
Ci lasciano, conseguentemente, perplessi alcuni passaggi del comunicato del sindaco che paiono avere un sapore subliminale.
La questione è chiara: non è possibile addebitare ai titolari o aventi causa delle concessioni cimiteriali perpetue, loculi e/o ossarini,costi diversi da quelli della pura manutenzione della propria lapide o del proprio spazio, stop!
Tanto inutile, quindi, quanto politicamente puerile, affermare che sia necessario un approfondimento circa la determinazione di quale sia la manutenzione ordinaria e quale quella ordinaria e a chi spettino.
Anche nell’assumere come propria, quella che tale non è, l’assonanza tra cimitero e condominio, avanzata nei giorni scorsi da F.M. Grasso, non vi sono dubbi residui circa i termini della questione, tanto è chiaro il Codice Civile, a tacere della dottrina e della giurisprudenza sul tema, circa la definizione di quelle che sono le parti comuni di un edificio da assoggettare a manutenzione straordinaria posta a carico del proprietario della struttura (il Comune).
Su due aspetti siamo, comunque, d’accordo con F.M. Grasso:

  1. Che la Corte dei Conti debba essere interessata: sì, ma per individuare a chi debbano imputarsi le spese, tutt'altro che trascurabili, fin qui sostenute dal Comune per predisporre gli atti, inviare le lettere ai cittadini, dare pubblicità ai provvedimenti, prima adottati e, poi, revocati, anche tramite la predisposizione di apposite strutture.
  2. Che il corpo monumentale del cimitero ha bisogno di lavori, rimandati da anni nonostante i lauti proventi incassati dal Comune dalle concessioni cimiteriali di ogni sorta.

In ordine a quest’ultimo aspetto noi abbiamo le idee chiare ed attendiamo pazientemente la commissione per illustrare le nostre proposte. Proposte che, peraltro, trovano riscontro nei provvedimenti amministrativi già adottati da molti altri comuni.

lunedì 16 gennaio 2012

Il personale! Un'organizzazione premiante per pochi

Signor Sindaco e signor Assessore competente, sarete a conoscenza del dibattito che, in
questi giorni, anima la questione relativa al personale del Comune di Arezzo ed il Sindaco
in merito al fondo di produttività dei dipendenti.
E' da ricordare che, con la finanziaria del 2010, l'ex Ministro ed il parlamento hanno
deliberato il blocco dei contratti del pubblico impiego (già 3 anni) compresa la possibilità di
effettuare progressioni di carriera. Tali norme purtroppo, sono generalizzate e vanno a
colpire indistintamente tutto il personale, risultando quindi più gravose su chi percepisce
salari bassi e meno sui dirigenti. A Montevarchi i dirigenti, singolarmente, percepiscono
mediamente retribuzioni complessivamente tra le più alte della vallata aggirandosi intorno
ai 100 mila euro procapite. E’ noto viceversa che  i semplici impiegati ed operai costano
circa 20 mila euro (stipendio da 1000/1400 €). Queste ultime figure sono quelle
numericamente più consistenti e rappresentano, senza dubbio, il vero cuore propulsivo
della macchina pubblica.
I semplici impiegati od operai, sono importanti risorse per l'espletamento dei servizi e della
manutenzione dei beni pubblici, e concorrono principalmente al raggiungimento degli
obbiettivi. In generale questa categoria di lavoratori, sia del privato che del pubblico,
vedono diminuire il potere d'acquisto dei loro stipendi ormai da diversi anni.

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