martedì 31 ottobre 2017

LA POSIZIONE DI AVANTI MONTEVARCHI IN MERITO ALLA DELIBERA “ANTISTADIO”

Il consiglio comunale è chiamato a votare una delibera che riporta all’ATS Antistadio al patrimonio disponibile del Comune e una conseguente variazione di bilancio.
Al di là degli estemporanei annunci del Sindaco che hanno il solo scopo di aumentare la confusione su una materia molto complessa e con tante sfaccettature intendiamo confermare la nostra piena disponibilità verso la restituzione dell’Antistadio al patrimonio pubblico disponibile. Si tratta, infatti, di una nostra battaglia che ci ha visto protagonisti fin dall’inizio, in contrasto con l’allora Amministrazione Grasso che ha cambiato posizione ed oggi, inspiegabilmente, si erge a paladino della “salvaguardia” dell’impianto che lui stesso ha contributo a deviare dall’uso originario. Noi, invece, con coerenza continuiamo a pensarla allo stesso modo.
C’è però una questione importante da considerare.:la delibera che l’amministrazione Chiassai ci chiede di votare oggi è una delega in bianco sulla quale non ci sono certezze riguardo alla corretta conclusione dei lavori a sostegno dell’operazione ed è priva di tutte le garanzie tecniche ed economiche che assicurino la corretta conclusione dei rapporti con la ditta in essere.
Pur apprezzando lo sforzo fatto dall’amministrazione e dagli uffici per rendere più accettabile la deliberazione dopo l’ampio dibattito in commissione, riteniamo prioritario che il Consiglio comunale sia messo in condizione di avere tutti gli elementi per potersi esprimere compiutamente. E’ necessario, cioè, che vengano prodotti gli elaborati tecnici che attestino la corretta esecuzione dei lavori del centro storico prima di chiudere una trattativa con la ditta dopodiché siamo certi che tutto il Consiglio comunale sarà pronto, noi lo saremo senz’altro , a votare una delibera che liberi l’antistadio dai vincoli attuali e lo rimetta nella piena disposizione del Comune nonché la necessaria variazione di bilancio.
Chiediamo, quindi, al Sindaco di venire in Commissione con la contabilità dei lavori fatti, i relativi collaudi, i documenti tecnici finali ed i termini puntuali di accordo con la Ditta prima di chiamare il C.C. ad esprimersi.


FABIO CAMICIOTTOLI

PAOLO ANTONIO RICCI

venerdì 20 ottobre 2017

Ex Tabaccaia. Le criticità stanno venendo fuori.

Alla luce delle ultime vicende riguardo la ex Tabaccaia, con l’ordinanza di sospensione dei lavori e la provvisoria chiusura del cantiere, non possiamo che confermare quanto abbiamo sostenuto e motivato in Consiglio Comunale: siamo di fronte ad una pratica urbanistica sbagliata nei presupposti e nei fatti. Si tratta di un grande pasticcio che può avere risvolti ambientali gravi e preoccupanti.
Il rischio è di ritrovarsi una vera e propria problematica ambientale piazzata nel mezzo della nostra città. Nonostante il dibattito e le incertezze manifestate sono cominciati i lavori il giorno dopo la seduta del consiglio, a nostro giudizio, in palese violazione di tutte le regole edilizie. Grazie ad una nostra segnalazione si è arrivati in tempi brevissimi alla giusta sospensione dei lavori. L’arroganza di chi, in barba alle regole, è andato avanti sulla propria strada è stata smascherata.
Noi, come tra l'altro abbiamo dichiarato in aula e alla stampa, nei giorni successivi all'approvazione della variante abbiamo intenzione di proseguire nella nostra giusta azione di controllo e di verifica, sia perché non vogliamo lasciare la nostra città con un problema ambientale di quelle proporzioni sia per garantire, cosa questa molto importante, pari condizioni a tutti i cittadini e gli operatori.
Siamo fiduciosi che anche dai banchi della maggioranza arrivino segnali in questo senso come, del resto, ne sono buona testimonianza le astensioni e le assenze di alcuni consiglieri sulla votazione di questo atto.

Paolo Antonio Ricci

Fabio Camiciottoli

sabato 7 ottobre 2017

Il caso dell’ex Tabaccaia. Coda di paglia o incapacità a comprendere

Chiassai Martini e Prima Montevarchi alzano polveroni. Delle due l’una! O Chiassai Martini e Prima Montevarchi non hanno pratica dell’italiano oppure hanno la coda di paglia. Nella nostra comunicazione non abbiamo sollevato nessuna questione morale né fatto il nome di nessun assessore o di alcun cittadino. Abbiamo scritto anzi che non ci piaceva la piega presa dal chiacchericcio social sulle famiglie e ammennicoli vari. Noi abbiamo solo sostenuto e ribadiamo la nostra convinzione che nel percorso della pratica relativa al recupero dell’ex Tabaccaia e negli atti proposti all’approvazione c’erano dei passaggi poco convincenti sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista giuridico. Abbiamo espresso le nostre perplessità nel dibattito del consiglio comunale ma sindaca e maggioranza (non tutta per la verità) hanno tirato dritto asserendo il contrario. Per tutela dell’assemblea cittadina e della buona amministrazione vogliamo che ad esprimersi sulle nostre perplessità siano organi terzi, pronti a riconoscere il nostro errore se arriveranno risposte favorevoli all’amministrazione. Non ci sembra, peraltro, una novità visto che proprio Prima Montevarchi in passato ha fatto ricorso a questi percorsi di validazione degli atti amministrativi. C’è, per la verità, una terza possibilità e cioè che Chiassai Martini e Prima Montevarchi la buttino in caciara e sollevino polveroni parlando di altro. Tra un po’ tireranno nel mezzo i marziani, i teletubbies o le negatività per giustificare la propria incapacità di governo.
Chiassai Martini si dice serena? E allora, serenamente, attenda gli eventi. Un’ultima annotazione. Avanti Montevarchi è un movimento civico composto da uomini e donne con esperienze e sensibilità diverse. Non ha filiazioni dirette con nessun partito attuale o passato se non nell’esperienza individuale di alcuni dei suoi componenti. Si potrebbe dire altrettanto di Prima Montevarchi alla quale non vorremmo essere costretti ad affibbiare l’epiteto di eredi di un regime illiberale e sanguinario che portò il paese al disastro e alla distruzione.

giovedì 5 ottobre 2017

CON LA SALUTE NON SI GIOCA O SI FA COMUNICAZIONE. EX TABACCAIA SI ESPRIMANO ENTI TERZI

Al di la delle polemiche, interventi fuori luogo, rissosi e inutili di esponenti di minoranza e di maggioranza, delle difese di chi ha interessi nella vicenda noi siamo preoccupati per la variante all’ex Tabaccaia. Una variante nella quale l’amministrazione Chiassai Martini ha dato l’ennesima prova del suo modo superficiale di agire.

In primo luogo questa variante viene presentata immediatamente dopo le dimissioni dell’assessore ai Lavori Pubblici. Assessore che, nel mese di marzo a seguito di una nostra specifica interrogazione, in Consiglio aveva affermato che non sarebbero variate le opere previste negli atti convenzionali a suo tempo sottoscritti tra il Comune e il privato.

Poi, cosa mai avvenuta negli ultimi anni, si concede ai lottizzanti la possibilità di realizzare minori opere di urbanizzazione o opere di minore qualità rispetto al previsto con risparmi significativi per il lottizzante.

Noi crediamo che sia da garantire la qualità delle opere realizzate, soprattutto in una zona centrale della città come quella. Non è accettabile consentire la sostituzione di elementi d’arredo (travertino, marmo cemento architettonico) con un semplice conglomerato bituminoso. (asfalto).

La salvaguarda del decoro urbano sta a cuore a tutti noi.

L’amministrazione Chiassai ne parla spesso di decoro urbano ma poi con una variante particolare e puntuale consente a un soggetto privato di risparmiarere sui materiali in un’area di recupero che da anni rappresenta una ferita nel tessuto urbano e che deve essere completata nel miglior modo possibile per garantirne la fruibilità ai cittadini.

Ma c’è qualcosa per noi più preoccupante che merita molta attenzione e risposte chiare ed inequivocabili.

L’area era inquinata e vi era la necessità di intense bonifiche perché vi sarebbero pericoli per l’ambiente e per la salute. Al momento risulterebbe che è stata effettuata una bonifica parziale e che la variante è condizionata all’esecuzione della bonifica. A differenza di quanto dichiaratoci in Consiglio Comunale, dagli atti in nostro possesso, apprendiamo che c’è una fidejussione a garanzia del risanamento scaduta da diversi anni e che solo il 27 settembre 2017, due giorni dopo la data del Consiglio Comunale che doveva discutere l’argomento, il Comune ha inviato al Presidente della Immobiliare ex Tabaccaia, sig. Mario Bucciarelli, la richiesta di una nuova polizza fidejussioria. In mancanza della quale i cittadini di Montevarchi non sono tutelati per la effettuazione della stessa.

Siccome il piano attuativo andrà in scadenza tra non molto, nel 2019, era ed è necessario che vi siano tutte le garanzie che la bonifica venga effettuata in tutta l’area perché se tale piano non andasse a buon fine non vogliamo che vi sia il rischio che l’area rimanga in parte degradata oppure che l’Amministrazione Comunale debba essere chiamata ad intervenire con risorse proprie.

Osserviamo che questa nostra preoccupazione è stata condivisa anche da parti importanti della maggioranza tanto che ad assumersi la responsabilità di approvare l’atto sono stati solo 7 consiglieri su 11. Per fortuna, anche nella maggioranza c’è qualcuno che dimostra di avere a cuore la città e la salute dei cittadini.

Non vogliamo ulteriori polemiche né che, come purtroppo sta avvenendo, il dibattito diventi sulle persone e non sulle cose.

Rispetto alle tante sollecitazioni poste in Consiglio Comunale, non avendo risposte su un atto che, anche per le forme e i modi in cui è stato portato in aula, presenta molti lati oscuri riteniamo che si debbano esprimere enti terzi. Ci auguriamo che tutto vada bene e che siamo noi a sbagliare. Nei prossimi giorni invieremo il tutto alla Procura, Corte dei Conti ed Enti di controllo ambientale per fugare ogni dubbio.

Chiediamo infine al sindaco di voler chiarire le sue parole in merito alle presunte mancate bonifiche del Foro Varchi e del recupero della Ginestra. Noi crediamo ed auspichiamo che le bonifiche in quelle aree siano state effettuate secondo i dettami di legge e se Chiassai Martini fosse a conoscenza di cose diverse non deve venire in Consiglio a sollevare dubbi per avvallare attuali scelte ma agire di conseguenza verso le Autorità competenti. 

Con la salute non ci si gioca o si fa comunicazione.

Il Gruppo Consiliare


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