martedì 3 luglio 2012

Lettera aperta ai cittadini, alla maggioranza di Palazzo Varchi, al Sindaco protempore


Se a Montevarchi c’è qualcuno che umilia la città, il Consiglio comunale e le istituzioni, il Sindaco pro-tempore FM. Grasso lo può individuare facilmente guardandosi allo specchio e confrontandosi con se stesso.

Nessuna visione del futuro della città, una serie scombinata di atti amministrativi a volte contraddittori, a volte con legittimità problematica, furbate quali le delibere relative al Cimitero del capoluogo quando, senza averne diritto, pretendeva di saccheggiare dalle tasche dei cittadini un milione di euro. E poi, mozioni del Consiglio comunale disattese e lasciate all'oblio – a partire da quelle sulla trasparenza amministrativa -, atti fondamentali quali quelli concernenti le aliquote IMU non portate al dibattito pubblico, dribbling insistiti rispetto alle vicende delle società partecipate a partire dalla Farmacia comunale che sembra ormai ridotta a
una “novella dello stento”. Ancora: aumento generalizzato di ogni forma di tributo o tassa e incapacità totale di affrontare la razionalizzazione della spesa e la messa in efficienza della macchina burocratica. A un anno circa dal suo insediamento il Sindaco pro-tempore Grasso ha mostrato, oltre ogni ragionevole dubbio, la sua
insufficienza e inadeguatezza. E per carità di patria, conviene tacere sulle mirabolanti promesse fatte in campagna elettorale a fronte del nulla realizzato a oggi.

Ci verrebbe da notare e da fargli notare, peraltro, che la sua maggioranza conta il 60% dei seggi, ed è autosufficiente. Se venerdì scorso è mancato il numero legale, il Sindaco pro-tempore guardi prima in casa propria. Non è difficile, si tratta di semplice aritmetica e se s’impegna può farcela.

Quanto all’amare la città non accettiamo lezioni da chi non fa niente per contrastarne il declino se non organizzare continuamente inaugurazione di mezze opere, quarti d’opera o finte opere, magari ringraziando platealmente chi per cedere terreni ha avuto giustamente il corrispettivo in capacità edificatoria che un domani potrà trasformarsi in denaro sonante. Montevarchi ha bisogno e si merita ben altro del’ipocrisia e del “tutto va bene” grassiano.

Della consigliera Caporaso e della sua ormai lunga telenovela abbiamo già scritto e non ci interessa tornarci sopra. Troviamo singolare che il Sindaco, nelle parole pronunciate a caldo venerdì, auspicasse la presentazione di una mozione di sfiducia da parte delle minoranze consiliari. Può fargliela lui, l’IDV o il PD stesso visto che si è pronunciato per il “passo indietro”. Noi valuteremo sul momento cosa votare.

Al PD, all’Italia dei Valori, agli altri consiglieri e gruppi della maggioranza di Palazzo Varchi ci sentiamo di porre una semplice domanda: quanto, in una situazione difficile come quella che i cittadini e le famiglie stanno vivendo, è possibile sopportare l’inconsistenza dell’amministrazione, quel continuo giocare “alle tre carte” che la caratterizza, prima di chiederne politicamente conto? Noi, per parte nostra, siamo disponibili a un confronto sereno e produttivo sulle regole da seguire e le cose da fare per il bene della città.

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