sabato 9 febbraio 2019

Levanella: il sindaco di Montevarchi passa alla storia

L’obiettivo di realizzare a Levanella un plesso unico che possa accorpare l’asilo e la scuola elementare è da perseguire con forza e con trasparenza. Non abbiamo, su questo, nessun dubbio a dare il nostro appoggio. Per adesso, la vicenda della scuola elementare di Levanella testimonia, a nostro avviso, una certa difficoltà del Sindaco e della sua Giunta.
Nell’ultimo mese ha promesso a più riprese (non è dato sapere con quali certezze burocratiche ed economiche, comunque affermate) ai genitori “entranti” ed “interessati” che a settembre 2020 sarà pronta la nuova scuola di Levanella.

Nonostante fosse stato possibile, con una cifra più contenuta, ripristinare la vecchia scuola, si è tentata la via del bando regionale (magari la scuola chiusa e pericolante dava maggior punteggio?) fallendo miseramente (67esimi in graduatoria), passando poi per l’idea bizzarra dei moduli abitativi sino ad incontrare la disponibilità dell’imprenditore a prestare “gratuitamente” l’attuale sede temporanea che obbliga, unico caso in Italia, a mandare i ragazzi di una elementare a scuola in un ex plesso industriale fuori comune con un aggravio di costi importante che poteva essere utilizzato in modo più efficace. Risorse a cui andrebbero sommate le spese per decine di migliaia di euro per mandare in Regione un progetto di recupero rispetto a cui l’Amministrazione non crede realmente.
E’ stata poi identificata la “location” vicino al centro logistico di “Prada”, in un terreno di proprietà comunale destinato alle attività produttive e per la quale il sindaco ha comunicato che stanno cercando di effettuare la variante al piano regolatore da mesi (marzo dice potrebbe essere il momento di presentarla in consiglio) sottacendo su tutte le criticità che emergeranno già in sede di valutazione ambientale strategica. Difficoltà che vorremmo ricordare.
  1. dal margine della bretella che collega via della Lama (Prada) con la variante alla S.R. 69 ed il Ponte Leonardo, per normativa del R.U., deve esserci una fascia di rispetto di almeno 20 mt., il che dimezza gli spazi a disposizione per la struttura;
  2. a tergo dell'area si trova una vasca di laminazione realizzata nell'ambito di intervento dei nuovi stabilimenti Prada. A meno che Chiassai Martini non voglia usarla come piscina annessa alla scuola (che non c'è), anche in questo caso ci si dovrà mantenere a debita distanza, riducendo ulteriormente i sedimi utilizzabili;
  3. L'area è collocata in zona V a livello di classificazione acustica il che inibisce l'inserimento di un recettore sensibile come una scuola. Sarà utile ricordare, specie a coloro che dovessero esprimere in merito pareri che certificassero il declassamento acustico con l'inserimento in zone idonee ad accogliere una scuola, come quell'area è stata classificata in zona V proprio perché all'atto dell'approvazione della VAS del 2010 si teneva in debito conto l'impatto prodotto dalla realizzazione dei nuovi stabilimenti Prada che oggi sono realtà. A ciò debbono aggiungersi altri elementi che nella VAS a corredo della variante in itinere non potranno essere trascurati. Cioè che la bretella lungo la quale Chiassai Martini ipotizza la scuola rimarrà per lungo tempo l'unico collegamento primario tra la zona industriale di Levanella e l'autostrada, con tutto ciò che ne conseguirà in termini di emissioni inquinanti a tutti i livelli.

Chiassai Martini, assessore all'urbanistica oltre che sindaco, inoltre pare aver dimenticato che nel frattempo in zona, oltre a quelli Prada, sono stati realizzati altri significativi insediamenti industriali.
A dimostrazione dello stato di poca lucidità e visione il sindaco/assessore ha anche dimenticato che ha appena approvato una variante che mette in stand by il collegamento viario tra lo stabilimento Uno Maglia, peraltro previsto in raddoppio, e via Aretina, con la conseguenza sopra accennata che tutto il traffico pesante graverà sulla strada che costeggia l'area della nuova scuola.
La nuova scuola sarà costruita in bioedilizia (modello asilo nido “La farfalla”) per cui in 6 mesi gli eventuali fornitori, selezionati con gara pubblica supponiamo, sarebbero in grado di consegnarla. Per ora non si ha traccia del progetto e data la sua conclamata inesperienza Chiassai Martini sicuramente non lo sa ma per mettere in piedi e concludere l'attività negoziale per l'affidamento dei lavori di realizzazione della nuova scuola occorrono molti mesi.

Ai nostri occhi tra approssimazione, disarmanti forzature, riunioni d'imbonimento l’amministrazione ci appare  palesemente in difficoltà con il serio rischio che una scuola, in passato difesa con le unghie e con i denti, sparisca facendo perdere ulteriore identità al quartiere
Beh, adesso vediamo di quanto si differenzia questa amministrazione dai “promettitori seriali” che promettono salvo poi non mantenere. Noi pretendiamo che fin dal prossimo Consiglio Comunale la Sindaco chiarisca con atti alla mano e non con le solite parole perché a questo punto crediamo che la nuova scuola di Levanella debba essere costruita e consegnata nei tempi prospettati.

Il Coordinamento Cittadino e il Gruppo Consiliare

giovedì 3 gennaio 2019

Trasporto scolastico

Si è davvero fatto l’interesse e il bene pubblico di Montevarchi che oggi Chiassai rivendica o si è fatto il solito pasticcio che pesa sulle casse del Comune e sul servizio ai cittadini?
Sulla vicenda della segnalazione all’ANAC fatta dal nostro gruppo consiliare e relativa all’affidamento senza gara del servizio di trasporto scolastico alla società Pluriservizi spa, la sindaca di Montevarchi parla di boomerang politico poiché l’Autorità ha deciso di non aprire un’istruttoria. Dice anche che ANAC non avrebbe riscontrato irregolarità e che l’azione di Avanti Montevarchi è frutto di miopia politica e di disinteresse verso il bene dei cittadini. Occorre allora mettere un po’ di paletti alla vicenda e alle dichiarazioni di Chiassai Martini. A nostro avviso ANAC non ha inquadrato bene la vicenda o, forse, non siamo stati noi capace di ben rappresentarla.
In primo luogo abbiamo segnalato che al momento della trattativa per l’affidamento la società in questione non aveva i requisiti necessari a svolgere il servizio. Non aveva ad esempio, la direzione tecnica così come prevista dalla legge per eseguire il servizio. Nel corso della trattativa si à messa in regola. Non aveva, peraltro, neanche i mezzi necessari per il trasporto scolastico. Mezzi che ha acquisito dopo. Non aveva infine una specifica esperienza nel settore.
La domanda diventa d’obbligo: Chi affiderebbe un lavoro a qualcuno che non ha esperienza né mezzi per svolgerlo?
In secondo luogo. Pluriservizi spa - società pubblica a maggioranza del Comune di Terranuova – non svolge il servizio di trasporto scolastico per il Comune che ne detiene le redini. Anzi il Comune di Terranuova ha deciso di affidare il proprio servizio tramite gara pubblica che si è svolta e terminata nelle settimane passate. La domanda è ancora più semplice: Perché Terranuova ha ritenuto più giusto affidarsi a una gara di evidenza pubblica e non a un affidamento alla propria società?
In terzo luogo: Pluriservzi spa, curiosamente, non ha partecipato alla gara del Comune di Terranuova che sarebbe stata aggiudicata a Trasporti Toscani. La base d’asta della gara, gara che ricordiamo è al ribasso e pubblicata sul sistema Start della Regione Toscana, era inferiore a quanto il Comune di Montevarchi ha pattuito in affidamento diretto. Cifra che, a nostro avviso, era alta rispetto agli standard del settore (costo km extraurbano pagato attualmente da RT è di 2,224 euro). Circostanza che abbiamo segnalato continuamente alla Sindaca e all’assessore (in)competente. Nelle giustificazioni forniteci il Comune scrisse che una ditta privata di trasporto avrebbe aggiunto al costo anche un 10% di utile. Invece prendendo a esempio Terranuova, non il caso ma le cose fatte bene, hanno dimostrato che una ditta strutturata e esperta di trasporto scolastico/pubblico ha offerto al contrario un ribasso pari al 10% di una base d’asta già inferiore a quella di Montevarchi avendo comunque un margine di utile.
La domanda è spontanea: Si è davvero fatto l’interesse e il bene pubblico di Montevarchi che oggi Chiassai rivendica o si è fatto il solito pasticcio che pesa sulle casse del Comune e sul servizio ai cittadini ed è utile solo a Pluriservizi spa?
Per noi le risposte sono scontate e non basta gigioneggiare come la Sindaca fa visto che è l’unica cosa che sa fare. E ogni giorno che passa di boomerang sulla sua testa ne arrivano a decine.

Montevarchi Reality Show _ Episodio 3

Il grande inverno del Centro Storico di Montevarchi.
"Abbiamo un problema!".
A dispetto di chi sembrava avere soluzioni illuminate, abbiamo sempre saputo che non esistevano ricette facili per risolvere i problemi del Centro Storico di Montevarchi. Qualunque soluzione fosse stata adottata, avrebbe richiesto progettazione di lungo periodo, impegno costante, giornaliero, ed una capacità di intercettare le domande e le aspettative di una società in continuo divenire.
I due anni trascorsi dall'insediamento della giunta Chiassai, purtroppo, non fanno ben sperare per il futuro: a dispetto del fortunato slogan elettorale, la storia è sempre la stessa, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Innescare il cambio di rotta necessario ad imprimere un nuovo corso al Centro Storico avrebbe richiesto un impegno ed una presenza costante sul territorio e nella città, avrebbe richiesto la capacità di avviare una progettazione, possibilmente partecipata, con un orizzonte temporale almeno decennale, magari intercettando idee e risorse in ambito comunitario, come alcune figure presenti nell'organico comunale lasciavano ben sperare.
La storia non è cambiata, anzi, negli ultimi mesi sembra esserci un ulteriore allentamento degli impegni da parte delle persone che avrebbero dovuto occuparsi a tempo pieno degli aspetti più critici della città.
Cartelle esattoriali per le attività produttive sbagliate, di cui il sindaco si è guardato bene di assumersi una minima responsabilità o di risolvere il problema per l'anno in corso, una sciatta transenna che da oltre 8 anni, o forse più, nessuno rimuove, come biglietto da visita all'ingresso della principale via di Montevarchi, dicono più di ogni altro elemento quanto questa Giunta tenga veramente al decoro ed al rilancio del Centro Storico. E non vediamo nessuna primavera all'orizzonte.
"Sindaco, dove sei?"

mercoledì 2 gennaio 2019

Montevarchi Reality Show _ Episodio 2

Dilettantismo, improvvisazione e tanti problemi creati e non risolti
Seconda Puntata: un Sindaco dall’ordinanza facile ed alcune questioni non risolte. A favore di telecamera ci racconta scenari fantastici, si scandalizza, si appropria anche di lavori fatti da Publiacqua, e conclude che comunque, con lei, è iniziata un'altra storia.
La nostra impressione, derivata anche alla gestione della vicenda Scuola di Levanella, è che Chiassai Martini si creda Napoleone. E’ di ordinanza facile ma spesso non riesce a capire le conseguenze delle cose che fa. Dopo averle fatte, generando situazioni ingestibili o moltiplicando le spese per il Comune, blatera sulle colpe altrui. A favore di telecamera ci racconta scenari fantastici, si scandalizza, si appropria anche di lavori fatti da Publiacqua (è il caso di via Vespucci) e conclude sempre col mantra che con lei è iniziata un'altra era amministrativa. Magari, anzi sistematicamente, sorvola sui suoi ormai due anni e mezzo di governo nei quali ha creato più problemi di quelli che ha risolto. Siccome siamo collaborativi vogliamo ricordarne alcuni.
AUDITORIUM. Dopo le sceneggiate sulla non agibilità, a distanza di oltre un anno, vorremmo sapere se ha risolto il problema o no. Se intende restituirlo al patrimonio effettivamente disponibile del Comune, all’utilizzo per le iniziative dell’amministrazione e alla fruizione dei cittadini uno spazio in passato molto praticato o se vuole continuare a qualificare quale unico spazio per attività nel centro storico (con relativi finanziamenti) le Stanze Ulivieri che sono, invece, uno spazio privato?
CAPANNINA” EX COLONIA FLUVIALE DELL’ARNO. Dopo averla dovuta riprendere indietro (non riacquistare come la Silvia racconta in televisione) da una ditta che aveva effettuato lavori PIUSS perché non idonea ad ampliamenti (e quindi dal valore incerto) intende ripresentare di nuovo un bando per un partenariato pubblico-privato che prevede opere non realizzabili per i vincoli idrogeologici che interessano l’area? Intende cioè costringere gli uffici a perdere tempo per le sue fantasie?
GIARDINI SPINELLI. Dopo aver deciso di cementificare un’area verde, aver pubblicato un bando e averlo dovuto ritirare in pendenza di un ricorso al TAR dei residenti su una variante urbanistica che lascia molti dubbi, oggi annuncia l’imminente pubblicazione di un nuovo bando per un operatore privato. In questo caso non le importa di aspettare la pronuncia del TAR prevista per la fine di gennaio. Pensa e spera di fare cassa con le centinaia di metri quadri previsti in edificazione e fare così fronte ai problemi di bilancio che ha creato?
IMPIANTI SPORTIVI. Mettersi le magliette dell’Aquila Calcio o andare a fare passarella alle vittorie della Fides purtroppo non è sufficiente a migliorare la situazione abbastanza critica degli impianti sportivi cittadini. E così il Brilli Peri è in un limbo, il Palazzetto ha problemi seri come il campo del Pestello Verde. E anche quando qualche società mette risorse proprie per creare strutture queste restano chiuse perché il Comune non riesce a trovare poche migliaia di euro per completare i lavori. Stupisce che avendo in giunta chi sostiene di avere grandi relazioni nel mondo sportivo Chiassai Martini non sia riuscita in due anni e mezzo a trovare uno straccio di finanziamento e che l’unica iniziativa sia stata quella di partecipare ad un bando di regione Toscana per la copertura del Palazzetto.
OPERE DI SALVAGUARDIA IDRAULICA. Non si hanno più notizie della cassa di espansione di Valdilago la cui realizzazione è posta a carico dei privati lottizzanti delle aree circostanti, mentre Chiassai addebita alla Regione il mancato anticipo delle risorse per la sua realizzazione!!! Ancor più in alto mare il procedimento per la cassa di espansione sul torrente Giglio la cui progettazione ed acquisizione delle aree necessarie è a carico del Comune e per la quale, in quasi tre anni di mandato, Chiassai non ha predisposto neanche uno straccio di studio di fattibilità. Lo storico muro dello Sferisterio, struttura quest’ultima aperta alla pubblica fruizione con la tassativa prescrizione che entro due anni dal collaudo parziale fosse terminato il consolidamento statico, ancora oggi attende l’intervento, nonostante i termini perentori del genio Civile per effettuarli siano scaduti da mesi. Inutile sottolineare la colpevole approssimazione di chi vuole amministrare senza neanche rendersi conto di cosa significhi mettere in definitiva sicurezza una struttura storica, adiacente ad un corso d’acqua che attraversa il centro storico del capoluogo. 

Potremmo continuare anche su questioni più pesanti e nei prossimi giorni e settimane tracceremo un bilancio dei due anni e mezzo (oltre 900 giorni) di governo Chiassai Martini. Dati alla mano un bilancio tutt’altro che positivo. Per oggi ci contenteremmo che rispondesse alle questioni poste.

L’urbanistica “alla carta” della maggioranza montevarchina

Non tutti i cittadini paiono essere uguali per gli urbanisti di Palazzo Varchi. Lo sapete che a Montevarchi ci sono cittadini più informati di altri? 
Lo scorso 20 novembre il Consiglio Comunale, con delibera n. 97, ha approvato a maggioranza, la variante urbanistica n. 27. Fin qui niente di che si dirà ma, invece, questa variante e, specificatamente, il modo con il quale sono state esaminate e votate le osservazioni formulate dai cittadini in fase di adozione costituisce un discrimine inaccettabile rispetto alla tutela dell’interesse generale.
L’oggetto della variante era la suddivisione in sub comparti di alcune aree edificabile a seguito di una manifestazione d’interesse in tal senso pubblicata dal Comune. Non occorre essere urbanisti per comprendere che ad una variante al regolamento urbanistico si presentano osservazioni strettamente attinenti all’oggetto della variante stessa. Alla variante in oggetto sono state presentate, però, anche alcune osservazioni che non erano attinenti all’oggetto di variante ma al cambio di tipo di intervento su alcuni edifici; una fattispecie completamente diversa.
Quando, in passato, sono state ricevute osservazioni non attinenti all’oggetto della procedura la pronuncia del settore tecnico comunale e l’esame da parte dell’organo politico-amministrativo portavano ad una ed una sola “risposta”: Osservazione non pertinente in quanto non coerente con gli obiettivi della variante”.
Ed anche in questo caso dall’ufficio è venuta la proposta di controdeduzione di rito: non pertinenti le osservazioni che chiedevano il cambio di tipo d’intervento sugli edifici indicati nelle osservazioni stesse.
Incredibilmente, in fase di esame da parte della competente commissione consiliare, il Presidente della stessa, Consigliere Francesco Renzi proponeva una controdeduzione che negava quella dell’Ufficio Comunale ed ammetteva le osservazioni sui cambi di tipo d’intervento di proprietà degli osservanti . I consiglieri di maggioranza, naturalmente, esprimevano voto favorevole confermandolo poi nella seduta del Consiglio!!
Così, inopinatamente, la maggioranza consiliare, su proposta del chirurgo improvvisatosi urbanista, al secolo Francesco Renzi, in barba all’oggetto della variante come definita e circoscritta da una specifica procedura ad evidenza pubblica, ha deciso che alcuni cittadini vedessero accolta loro richiesta. Numerosi altri, invece, con le stesse esigenze ma che non hanno avanzato osservazione perché coscienti che non era quello l’atto giusto, sono rimasti con le pive nel sacco! Non tutti i cittadini paiono essere uguali per gli urbanisti di Palazzo varchi.
Un modo inaccettabile di procedere laddove si pensi che siamo in fase di revisione degli strumenti urbanistici e quelle istanze specifiche e particolari, accolte senza che fossero oggetto della manifestazione pubblica emessa dall’Ente, dovevano essere esaminate nel complesso della casistica solo al momento nel quale il Comune avesse garantito a tutti i cittadini medesime possibilità e, quindi, parità di trattamento.
Una questione che chiarisce definitivamente cosa si intendesse per #tuttaunaltrastoria: davvero una storia mai vista prima ….


In evidenza:

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Rinviate  all’autunno  le  elezioni  amministrative  è  comunque  l’ora,  a  Montevarchi,  di  valutare l'operato  della Giunta Chiassai...