Il grido d’allarme lanciato, nei
giorni scorsi, dall’Associazione degli Avvocati del Valdarno intorno alla
possibile chiusura degli Uffici del Giudice di Pace che avviene dopo la
soppressione della sezione del tribunale di Montevarchi non può che essere
ascoltato.
Crediamo che la politica non
debba rimanere silente rispetto alle sollecitazioni che arrivano dall’associazione
degli avvocati perché, con la difesa
degli uffici del Giudice di Pace, non solo difendiamo un servizio di primaria importanza,
ma rivendichiamo l’esigenza che nel nostro territorio siano
preservate quelle strutture che erogano servizi di stretta competenza statale.
Non possiamo, in segno di fantomatiche razionalizzazioni e non certificati risparmi,
accettare che il Valdarno sia impoverito di ulteriori servizi.
Riteniamo che l’appello degli
avvocati valdarnesi debba essere recepito dalle Istituzioni Locali e siamo
convinti che, per mantenere almeno una sede del Giudice di Pace, occorra fare
di tutto, compreso contribuire con risorse derivanti dai bilanci dei nostri
Enti. Intorno a questo tema ed in generale tutti quelli che riguardano la
qualità e la quantità di servizi erogati ai cittadini sentiamo, inoltre, l’esigenza
che vi sia un dibattito ed un confronto tra tutte le forze presenti all’interno
delle Istituzioni dei maggiori centri del nostro territorio perché il tutto non
deve rimanere all’interno delle stanze dei primi cittadini.
Noi siamo convinti che, nei
prossimi anni, il Giudice di Pace dovrà svolgere nuove ed ulteriori funzioni
nel campo giudiziario ed è per questo che siamo pronti, con gli strumenti d’indirizzo
e controllo che ci competono come Consiglieri Comunali, ad unirci nella lotta
portata avanti dagli avvocati Valdarnesi.
Con questo spirito i consiglieri comunali
Fabio Camiciottoli, Mauro Buffoni e Flavio Nardi del Gruppo Democratici e
Progressisti di Montevarchi, Francesco Carbini del Gruppo Consiliare Cresce San
Giovanni , Samuele Falsetti e Simona Pesci del Gruppo Centro Sinistra per
Terranuova hanno condiviso una mozione che porteranno all’attenzione dei
rispettivi Consigli Comunali.
Ci auguriamo che la nostra
mozione possa trovare consenso unanime e che si possa, partendo dalla difesa
degli Uffici del Giudice di Pace,
avviare una nuova stagione dove i servizi territoriali siano difesi
collegialmente e con più partecipazione fuori da strette logiche di campanile.
Alla presente si allega testo della mozione che verrà
presentato.
OGGETTO:
AZIONE CONGIUNTA PER IL MANTENIMENTO DEGLI UFFICI DEL GIUDICE DI PACE
PREMESSO CHE
con la chiusura della
sede distaccata del tribunale di Montevarchi, avvenuta nel corso del mese di
settembre, nel Valdarno, salvo future ed auspicabili modiche legislative in
merito all’organizzazione della Giustizia, è venuto meno un importante presidio
territoriale e un rilevante servizio
con il decreto
legislativo n. 156/2012 si sopprime 667 uffici del giudice di
pace, su un totale di 846 uffici. Resteranno in funzione 178 uffici, di cui 134
presso sedi circondariali e 44 presso sedi non più facenti capo ad un
circondario di tribunale.
allo stato attuale nel nostro territorio sono presenti
due uffici del Giudice di Pace ubicati rispettivamente a Montevarchi e a San
Giovanni Valdarno che, stante alle normative attualmente in vigore, sono
destinati ad essere chiusi il 30 aprile del 2014.
gli Enti locali del nostro territorio (il Valdarno), in
base all’ordinamento attuale, avrebbero la possibilità, accorpando le due
strutture presenti e facendosi integralmente carico delle spese di
funzionamento e di erogazione del servizio di giustizia, di mantenere e
preservare un Ufficio del Giudice di Pace nel nostro comprensorio del Valdarno.
RICORDATO CHE
sia i sindaci dei centri più
importanti del Valdarno aretino sia alcuni consiglieri regionali della Vallata
si sono spesi pubblicamente, anche se purtroppo il Consiglio Regionale non ha
approvato
la proposta di referendum abrogativo in merito alla legge Severino (a causa
dell’astensione della maggioranza),
per il mantenimento degli uffici giudiziari periferici.
nei
mesi scorsi molti Consigli Comunali della vallata hanno licenziato importanti
atti per la salvaguardia della Giustizia di prossimità ed il mantenimento dei
servizi giudiziari erogati nel nostro territorio.
CONSIDERATO
CHE
gli
Enti Locali interessati, anche consorziati tra loro, possono richiedere il
mantenimento degli uffici del Giudice di Pace tuttora esistenti con competenza
sui rispettivi territori di cui è proposta la soppressione, anche tramite
eventuale loro accorpamento, facendosi integralmente carico delle spese di
funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi
incluso il fabbisogno di personale amministrativo che dovrà essere messo a
disposizione dagli Enti medesimi con il solo obbligo finanziario da parte del
Ministero di procedere alla loro formazione. Il Ministero di Grazia e
Giustizia, valutata la rispondenza delle richieste e degli impegni pervenuti, apporta
con proprio Decreto la conseguente modifica alla Tabella degli uffici del
Giudice di Pace oggetto di soppressione. Qualora l’Ente o gli Enti locali
consorziati non rispettino gli impegni presi relativi al personale
amministrativo e alle spese, per un periodo superiore a un anno, il relativo
ufficio del Giudice di Pace verrà conseguentemente e definitivamente soppresso.
è da ritenersi strategico, anche per le trasformazioni in
atto nel campo giudiziario, far sì che i sindaci del Valdarno (espressione tutti di un unico partito)
promuovano azioni comuni che permettano di mantenere una sede distaccata del
Giudice di Pace perché nei prossimi anni potrebbero essere attribuite, a tali
figure, nuove ed ulteriori funzioni.
contro
la soppressione degli uffici del Giudice di Pace si è espressa, nei giorni
scorsi l’associazione valdarnese degli avvocati. L’associazione ha dichiarato
che dopo la soppressione della sezione del tribunale, a Montevarchi
occorrerebbe, almeno, continuare a mantenere l'ufficio del giudice di pace ed
ha invitato le amministrazioni comunali ad effettuare una scelta condivisa e a
reperire risorse per mantenere un presidio di Giustizia in Valdarno. Infine ha
dichiarato che è pronta ad affiancare i Comuni in questa battaglia.
la
Conferenza dei Sindaci del Valdarno, organismo già in essere, composta da tutti
i Comuni della vallata, facendosi integralmente carico delle spese di
funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi o in
un’unica sede, ivi incluso il fabbisogno di personale, potrebbero garantire la
presenza di almeno un Ufficio del Giudice di Pace;
le
Amministrazioni Comunali del nostro territorio diano prova di voler affrontare
la problematica in un’ottica
territoriale
RITENUTO
opportuno e necessario, per gli scriventi
firmatari della presente mozione, che i circa 100 mila abitanti del nostro
territorio abbiano almeno a disposizione un ufficio del Giudice di Pace.
Tutto
ciò premesso e considerato, lo scrivente Consigliere Comunale,
IMPEGNA IL SINDACO
con
uno specifico mandato ad attivarsi per mantenere in Valdarno la presenza di un
ufficio del Giudice di Pace da perseguire, intraprendendo un’azione nei
confronti della Conferenza dei Sindaci ed in generale verso tutti i primi
cittadini del nostro territorio per trovare le forme per mantenere
quest’importante servizio e presidio.
IMPEGNA ALTRESI’ IL SINDACO ED IL PRESIDENTE DEL
CONSIGLIO
ad
attivarsi affinché possa essere indetta, tra i tre principali Comuni del nostro
territorio (Montevarchi, San Giovanni e Terranuova
Bracciolini), una conferenza Capigruppo congiunta nella quale possano
essere individuate, da tutti i soggetti Istituzionali e non solo dai Sindaci,
le più opportune iniziative per trovare le modalità per mantenere un servizio
così importante.