martedì 26 novembre 2013

Opache trasparenze sulla gestione della nuova biblioteca

La nuova biblioteca sta per essere aperta, viene annunciata l'apertura contestuale di un Centro Culturale denominato Fabbrica della Conoscenza, e veniamo a conoscenza, tramite una comunicazione ufficiale di un membro del Consiglio della Biblioteca, che il Consiglio stesso non è stato più convocato dal giugno scorso, nonostante vari membri avessero richiesto esplicitamente che fosse riunito proprio per affrontare temi urgenti come il trasloco alla nuova sede, la campagna di sensibilizzazione e promozione della nuova biblioteca, il tema degli orari di apertura e della gestione di tutto il sistema e la questione della sicurezza statica dopo che era emersa la difformità del progetto rispetto a delle prescrizioni contenute nel collaudo della struttura.
Non conosciamo i motivi di quello che si configura come un'evidente azione di ostruzionismo da parte del presidente del Consiglio della Biblioteca, come non conosciamo ancora il piano di costi e di gestione dei nuovi servizi della nuova struttura, più volte richiesti alla Giunta ed all'Assessore alla Cultura, e che ci auguriamo saranno forniti finalmente nella prossima seduta del Consiglio Comunale in forma di risposta alla nostra ennesima interrogazione.

Non si può parlare soltanto di trasparenza nei convegni e nei seminari: la trasparenza amministrativa è un metodo di governo che probabilmente questa amministrazione ancora non ha pienamente recepito.

Si prenda proprio il caso del nuovo Centro Culturale della Ginestra: tutti ci auguriamo a questo punto, visti gli importi che sono stati investiti, che la Nuova Biblioteca diventi davvero un centro di aggregazione culturale per tutto il territorio. A tal proposito, ci sarebbe piaciuto conoscere il numero degli attuali frequentatori della biblioteca, il tasso di prestito librario ed altri indicatori che, siamo convinti, l'Amministrazione e l'ufficio cultura hanno e che farebbero bene a pubblicare, o se sono già pubblicati all'interno del sito istituzionale a bene indicare, per poterli così confrontare il prossimo anno con quelli generati dal nuovo Centro. Il Consiglio della Biblioteca ha questi numeri? Esiste un rapporto che indica come e con quali azioni si intenda promuovere e favorire la partecipazione di famiglie, scuole, bambini ecc. ecc. alle nuove opportunità offerte della Nuova Biblioteca?

A quanto abbiamo visto nel corso della presentazione della Nuova Biblioteca lo scorso Martedì 19, gli oltre 300.000 euro spesi negli ultimi anni nella promozione di eventi allo scopo di creare una nuova identità alla Ginestra a conti fatti hanno generato soltanto un'associazione.

Alla presentazione di un Centro Culturale che ha l'ambizione di essere il luogo dove far convivere, di nuovo: giovani, bambini, famiglie, associazioni, studenti, artisti e cittadini, erano presenti in pratica solo gran parte degli attuali utilizzatori, alcuni responsabili del personale e pochi altri. Non abbiamo visto, purtroppo, la società civile, quella comunità che dovrà animare la Ginestra nel prossimo futuro.

Per questo crediamo che la priorità sia informare e rendere partecipi i cittadini circa i piani di studio delle politiche del nuovo Centro, con cifre scritte nero su bianco, illustrare i piani di gestione e dei costi, dare comunicazioni agli organi di controllo puntuali e tempestive, rispondere alle interrogazioni contestuali o al massimo entro 30 giorni come da termini di legge, ottemperare senza indugi alle impegnative votate al Consiglio Comunale: questa è trasparenza, questo è il minimo sindacale per una giunta che si definisce di sinistra e progressista.
Dal confronto costruttivo e dalla trasparenza delle azioni tutti ne trarranno benefici: per questo invitiamo il sindaco, l’assessore e la maggioranza ad avviare un confronto a tutto tondo per dare a questo progetto la possibilità di avere un futuro.

venerdì 15 novembre 2013

E' ancora possibile mantenere un Giudice di Pace in Valdarno?

Il grido d’allarme lanciato, nei giorni scorsi, dall’Associazione degli Avvocati del Valdarno intorno alla possibile chiusura degli Uffici del Giudice di Pace che avviene dopo la soppressione della sezione del tribunale di Montevarchi non può che essere ascoltato.
Crediamo che la politica non debba rimanere silente rispetto alle sollecitazioni che arrivano dallassociazione degli avvocati  perché, con la difesa degli uffici del Giudice di Pace, non solo difendiamo un servizio di primaria importanza, ma rivendichiamo lesigenza che nel nostro territorio siano preservate quelle strutture che erogano servizi di stretta competenza statale. Non possiamo, in segno di fantomatiche razionalizzazioni e non certificati risparmi, accettare che il Valdarno sia impoverito di ulteriori servizi.
Riteniamo che l’appello degli avvocati valdarnesi debba essere recepito dalle Istituzioni Locali e siamo convinti che, per mantenere almeno una sede del Giudice di Pace, occorra fare di tutto, compreso contribuire con risorse derivanti dai bilanci dei nostri Enti. Intorno a questo tema ed in generale tutti quelli che riguardano la qualità e la quantità di servizi erogati ai cittadini sentiamo, inoltre, lesigenza che vi sia un dibattito ed un confronto tra tutte le forze presenti all’interno delle Istituzioni dei maggiori centri del nostro territorio perché il tutto non deve rimanere all’interno delle stanze dei primi cittadini.
Noi siamo convinti che, nei prossimi anni, il Giudice di Pace dovrà svolgere nuove ed ulteriori funzioni nel campo giudiziario ed è per questo che siamo pronti, con gli strumenti dindirizzo e controllo che ci competono come Consiglieri Comunali, ad unirci nella lotta portata avanti dagli avvocati Valdarnesi.
Con questo spirito i consiglieri comunali Fabio Camiciottoli, Mauro Buffoni e Flavio Nardi del Gruppo Democratici e Progressisti di Montevarchi, Francesco Carbini del Gruppo Consiliare Cresce San Giovanni , Samuele Falsetti e Simona Pesci del Gruppo Centro Sinistra per Terranuova hanno condiviso una mozione che porteranno all’attenzione dei rispettivi Consigli Comunali.
Ci auguriamo che la nostra mozione possa trovare consenso unanime e che si possa, partendo dalla difesa degli Uffici del Giudice di Pace,  avviare una nuova stagione dove i servizi territoriali siano difesi collegialmente e con più partecipazione fuori da strette logiche di campanile.

Alla presente si allega testo della mozione che verrà presentato.

OGGETTO: AZIONE CONGIUNTA PER IL MANTENIMENTO DEGLI UFFICI DEL GIUDICE DI PACE

PREMESSO CHE

con la chiusura della sede distaccata del tribunale di Montevarchi, avvenuta nel corso del mese di settembre, nel Valdarno, salvo future ed auspicabili modiche legislative in merito all’organizzazione della Giustizia, è venuto meno un importante presidio territoriale e un rilevante servizio
con il decreto legislativo n. 156/2012  si sopprime 667 uffici del giudice di pace, su un totale di 846 uffici. Resteranno in funzione 178 uffici, di cui 134 presso sedi circondariali e 44 presso sedi non più facenti capo ad un circondario di tribunale.
allo stato attuale nel nostro territorio sono presenti due uffici del Giudice di Pace ubicati rispettivamente a Montevarchi e a San Giovanni Valdarno che, stante alle normative attualmente in vigore, sono destinati ad essere chiusi il 30 aprile del 2014.
gli Enti locali del nostro territorio (il Valdarno), in base all’ordinamento attuale, avrebbero la possibilità, accorpando le due strutture presenti e facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio di giustizia, di mantenere e preservare un Ufficio del Giudice di Pace nel nostro comprensorio del Valdarno.

RICORDATO CHE

sia i sindaci dei centri più importanti del Valdarno aretino sia alcuni consiglieri regionali della Vallata si sono spesi pubblicamente, anche se purtroppo il Consiglio Regionale non ha approvato la proposta di referendum abrogativo in merito alla legge Severino (a causa dell’astensione della maggioranza), per il mantenimento degli uffici giudiziari periferici.
nei mesi scorsi molti Consigli Comunali della vallata hanno licenziato importanti atti per la salvaguardia della Giustizia di prossimità ed il mantenimento dei servizi giudiziari erogati nel nostro territorio.

CONSIDERATO CHE


gli Enti Locali interessati, anche consorziati tra loro, possono richiedere il mantenimento degli uffici del Giudice di Pace tuttora esistenti con competenza sui rispettivi territori di cui è proposta la soppressione, anche tramite eventuale loro accorpamento, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che dovrà essere messo a disposizione dagli Enti medesimi con il solo obbligo finanziario da parte del Ministero di procedere alla loro formazione. Il Ministero di Grazia e Giustizia, valutata la rispondenza delle richieste e degli impegni pervenuti, apporta con proprio Decreto la conseguente modifica alla Tabella degli uffici del Giudice di Pace oggetto di soppressione. Qualora l’Ente o gli Enti locali consorziati non rispettino gli impegni presi relativi al personale amministrativo e alle spese, per un periodo superiore a un anno, il relativo ufficio del Giudice di Pace verrà conseguentemente e definitivamente soppresso.
è da ritenersi strategico, anche per le trasformazioni in atto nel campo giudiziario, far sì che i sindaci del Valdarno (espressione tutti di un unico partito) promuovano azioni comuni che permettano di mantenere una sede distaccata del Giudice di Pace perché nei prossimi anni potrebbero essere attribuite, a tali figure, nuove ed ulteriori funzioni.
contro la soppressione degli uffici del Giudice di Pace si è espressa, nei giorni scorsi l’associazione valdarnese degli avvocati. L’associazione ha dichiarato che dopo la soppressione della sezione del tribunale, a Montevarchi occorrerebbe, almeno, continuare a mantenere l'ufficio del giudice di pace ed ha invitato le amministrazioni comunali ad effettuare una scelta condivisa e a reperire risorse per mantenere un presidio di Giustizia in Valdarno. Infine ha dichiarato che è pronta ad affiancare i Comuni in questa battaglia.
la Conferenza dei Sindaci del Valdarno, organismo già in essere, composta da tutti i Comuni della vallata, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi o in un’unica sede, ivi incluso il fabbisogno di personale, potrebbero garantire la presenza di almeno un Ufficio del Giudice di Pace;
le Amministrazioni Comunali del nostro territorio diano prova di voler affrontare la problematica in un’ottica  territoriale

RITENUTO 

opportuno e necessario, per gli scriventi firmatari della presente mozione, che i circa 100 mila abitanti del nostro territorio abbiano almeno a disposizione un ufficio del Giudice di Pace.

Tutto ciò premesso e considerato, lo scrivente Consigliere Comunale,

IMPEGNA IL SINDACO

con uno specifico mandato ad attivarsi per mantenere in Valdarno la presenza di un ufficio del Giudice di Pace da perseguire, intraprendendo un’azione nei confronti della Conferenza dei Sindaci ed in generale verso tutti i primi cittadini del nostro territorio per trovare le forme per mantenere quest’importante servizio e presidio.

IMPEGNA ALTRESI’ IL SINDACO ED IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

ad attivarsi affinché possa essere indetta, tra i tre principali Comuni del nostro territorio (Montevarchi, San Giovanni e Terranuova Bracciolini), una conferenza Capigruppo congiunta nella quale possano essere individuate, da tutti i soggetti Istituzionali e non solo dai Sindaci, le più opportune iniziative per trovare le modalità per mantenere un servizio così importante.

martedì 12 novembre 2013

Riusciranno i funzionari del Genio Civile ad ottenere risposte dalla maggioranza silenziosa del Comune di Montevarchi?

Come annunciato nel corso del dibattito Consiliare sulla mozione inerente la nuova biblioteca (discussione avvenuta nella seduta dello scorso 11 luglio) il gruppo dei Democratici e Progressisti, insieme ad alcuni cittadini, ha presentato un esposto al Genio Civile riguardo le criticità emerse in merito alla questione della sicurezza statica della Nuova Biblioteca alla Ginestra.

Sulla questione, l'amministrazione si era dimostrata per niente disponibile a chiarire nel merito gli aspetti e i dubbi sollevati dai Consiglieri Comunali riguardo alla sicurezza statica ed alla dislocazione delle strutture ai piani primo e secondo della Nuova Biblioteca.

É di questi giorni la risposta del Genio Civile, che alleghiamo in calce. Una lettera nella quale, a seguito di un sopralluogo effettuato lo scorso 16 ottobre, si chiede all'amministrazione di fornire una serie di chiarimenti in merito alle verifiche statiche effettuate rispetto alle normative in vigore. Con tale lettera di fatto sono confermati i nostri dubbi e la necessità di approfondimento e di chiarezza.
Ci auguriamo che, questa volta, di fronte alla richiesta di un'autoritá come quella del Genio Civile, l'Amministrazione si adoperi per rispondere al piú presto fornendo i chiarimenti richiesti.
Da parte nostra, come Gruppo dei Democratici e Progressisti, chiederemo conto nella prossima seduta del Consiglio se e come é stato risposto alle questioni poste dal Genio, e di aggiornare la cittadinanza sulle previsioni riguardo l'apertura della nuova Biblioteca e sulla sua gestione. Vorremmo sottolineare che questo non é che uno dei tanti episodi in cui la Giunta e la maggioranza che governa Montevarchi hanno disatteso, nei fatti, i piú elementari principi di trasparenza istituzionale. Non avremmo mai immaginato di dover ricorrere ad esposti e carte bollate per vedere rispettato un principio fondamentale come quello della trasparenza.
Un'amministrazione che si appresta a celebrare in un convegno il prossimo 22 novembre il nuovo sito del Comune al centro del quale - si dice - sono posti proprio la trasparenza ed i social network, nei fatti non risponde alle domande, legittime ed elementari, che l'opposizione pone ad ogni seduta proprio su argomenti che sono fondamentali per un'amministrazione che si dica trasparente non solo a parole, garantendo così chiarezza rispetto alle scelte e ai progetti di questa Giunta; purtroppo queste domande cadono quasi sempre o nel vuoto, o nel dimenticatoio.

Ad esempio, sono più di due anni che chiediamo un business plan sui costi di gestione della Nuova Biblioteca, documento che un’amministrazione previdente avrebbe dovuto preparare prima del progetto esecutivo e non dopo, ed ancora siamo senza risposta. Nel corso del dibattito su questo tema, avevamo fatto anche approvare il 14 luglio scorso una risoluzione nella quale si “Impegnava il Sindaco a concordare con il presidente della Commissione 1 (bilancio) ed il presidente della Commissione 3 (cultura) una seduta congiunta, entro le ferie estive ... per la presentazione del progetto esecutivo di gestione del Centro Culturale”. Le ferie estive sono passate, fra un po’ ci saranno quelle di Natale, ed ancora non è stato comunicato niente. Come sono due anni che attendiamo uno straccio di piano operativo basato su numeri effettivi, sulla gestione della Farmacia Comunale e sulle strategie che si intendono attuare per risanarla, ed anche su questo tema, nessuna risposta.
Proveremo dunque a postare queste domande sul profilo Facebook del Comune, confidando che qualcuno dell'amministrazione si degni di rispondere.
Sperando che, su Facebook, i cittadini siano meno distratti e si accorgano di come si stanno operando, da parte di questa Amministrazione, scelte che, nel prossimo futuro, porteranno ad un'inevitabile aumento di imposte.

Il gruppo consiliare


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Rinviate  all’autunno  le  elezioni  amministrative  è  comunque  l’ora,  a  Montevarchi,  di  valutare l'operato  della Giunta Chiassai...